Dimissioni in seguito ad un impianto di protesi d’anca

Una protesi d’anca dovrebbe permettere di tornare a condurre una vita normale, escludendo però che si possano praticare attività sportive violente.

Quanto tempo dopo l’intervento potrò essere dimesso?
Il ricovero, salvo complicanze, dura 1 settimana.
Dopo il ricovero, in generale, la riabilitazione è prevista a domicilio con il proprio kinesiterapista di fiducia. In rare occasioni, a meno che si viva soli, o in presenza di altri handicap invalidanti, è necessario un ulteriore ricovero presso un centro di riabilitazione fino al recupero della propria autonomia.

Quali sono i rischi post-operatori?
In generale, in seguito all’impianto di una protesi d’anca, è importante evitare con estrema attenzione qualsiasi rischio di infezione. Nel caso si manifestasse un'infezione, a prescindere dalla sua gravità e anche se non direttamente correlata all’intervento (infezione urinaria, ascesso dentale, sinusite, infezione cutanea…), oppure in caso di febbre, anche bassa, informare immediatamente il proprio medico curante. Si tratta di un evento che potrebbe ritardare o modificare l’evoluzione naturale post-intervento.
In caso di dubbi specifici, di apparenti anormalità nella cicatrizzazione, in caso di febbre, blocco dell'articolazione o dolori articolatori, oppure qualora la riabilitazione fosse eccessivamente dolorosa, non esitare a contattare il proprio medico o il chirurgo che ha effettuato l'intervento.

Quando potrò camminare di nuovo?
Solo il chirurgo è in grado di giudicare il momento in cui sarà possibile appoggiare nuovamente il peso sull’anca: solitamente nei 2 giorni successivi all’intervento. La successiva ripresa della deambulazione sarà possibile solo sotto il diretto controllo del kinesiterapista, che si occuperà simultaneamente della riabilitazione dell’anca operata.
Durante il ricovero, saranno forniti alcuni consigli per riprendere con normalità la propria vita: come alzarsi, come coricarsi, come andare in bagno da soli, come salire e scendere le scale…

Cosa devo fare una volta dimesso?
Nel corso del ricovero il paziente avrà imparato come svolgere tutti i gesti della vita quotidiana. Una volta dimesso, sarà importante continuare a rispettare le indicazioni fornite, in modo da prendersi debita cura della protesi. La riabilitazione è indispensabile. A casa, sarà necessario rispettare alcune istruzioni.
Nei primi tempi, evitare:

  • di fare la doccia prima della completa cicatrizzazione
  • di fare perno sulla gamba operata e qualsiasi movimento forzato dell'anca
  • di accavallare le gambe
  • di sedersi su una poltrona troppo bassa o troppo profonda
  • di accovacciarsi o inginocchiarsi
  • di chinarsi per infilarsi le scarpe
  • di sdraiarsi su un letto troppo basso (tipo futon).

A casa sarà necessario adottare alcuni semplici accorgimenti (rialzare il letto, installare una maniglia o una barra per alzarsi dalla vasca o dal WC, togliere i tappeti per evitare di scivolare...). Meglio pensarci per tempo!

In seguito, sarà necessario consultare con il chirurgo quando sarà possibile ricominciare a guidare (in genere, almeno 15 giorni dopo l’intervento) e, successivamente, a praticare eventuali attività sportive. 

Attualmente esistono protesi dell’anca non-lussabili, che permettono il recupero più rapido dell'autonomia.

Quale è il follow-up dell’intervento?
Nel momento delle dimissioni, il medico di famiglia tornerà ad essere responsabile delle condizioni di salute del paziente e prescriverà farmaci per lenire il dolore, per rilassare la muscolatura e per evitare il rischio di formazione di coaguli di sangue. Gli anticoagulanti vanno somministrati con iniezione e richiedono la visita di un'infermiera a domicilio tutti i giorni.
È prevista una visita di controllo dal chirurgo circa 6 settimane dopo l’intervento. Il chirurgo fisserà subito visite regolari e prescriverà radiografie di controllo dell’anca.

Una protesi d’anca dovrebbe permettere di tornare a condurre una vita normale, escludendo però che si possano praticare attività sportive violente.